RACITI MARIO

RACITI MARIO (Milano 1934)

Mario Raciti

Dopo gli studi in giurisprudenza e due anni di pratica legale, spinto da “una necessità potente”[10], decide di intraprendere la strada della pittura nonostante le profonde perplessità del padre[11]. Sarà uno zio mercante di pittura figurativa a commissionargli i primi quadri ispirati a Filippo De Pisis e Angelo Del Bon. La lettura, la poesia, la scrittura che lui stesso pratica ma anche la musica classica (frequenta assiduamente il Teatro Alla Scala fin dai tempi di Maria Callas e Wilhelm Furtwängler) sono dei leitmotiv che guidano la formazione intellettuale dell’artista fin dall’adolescenza[12]. Comincia a farsi notare alle prime mostre già dal 1951[13]. Nei primi anni sessanta si interessa ai simbolisti astratti come Arshile Gorky e Osvaldo Licini, Alberto Giacometti e gli americani che orbitano al Salone Annunciata. Nel 1966 anche il giovane Giorgio Marconi, amico di studi[14] che inizia in quegli anni la sua avventura di mercante, lo presenta nella sua appena nata galleria “Studio Marconi” (oggi Studio Marconi ’64 - Fondazione Marconi), uno dei luoghi di riferimento dell’arte italiana in cui si svilupparono tra gli altri Enrico Baj, Lucio Del Pezzo, Emilio Tadini, Gianfranco Pardi[15], collaborazione in mostre collettive che continuerà anche nel 1976, nel 1988 e nel 2002[16]. Antonio Mazzotta, collezionista e ideatore dell’omonima Fondazione, rimane folgorato dalle opere di Raciti e stipula un contratto con l’artista[17]. Successivamente altri noti collezionisti lo includeranno tra le loro raccolte come Gianfranco Ferrè[18] e Carlo Jucker a Milano[19], come il Gruppo Euromobil- fratelli Lucchetta[20], come Domenico Talamoni[21] e Giuseppe Merlini[22].

Nel 1964 la Galleria Il Canale di Venezia allestisce la sua prima personale, qui conosce Giuseppe Marchiori[17], scopritore di Osvaldo Licini[23] e critico d’arte considerato con Lucio Fontana l’iniziatore del Movimento Spazialista nel 1946 e che fu a Venezia il fulcro aggregativo da cui poi si sviluppò il movimento con Giuseppe Capogrossi, Tancredi Parmeggiani, Virgilio Guidi, Gianni Dova, Emilio Vedova e altri[24]. A Milano Marco Valsecchi, storico critico d’arte si interessa fortemente al suo lavoro[17], come Roberto Sanesi e Alberico Sala. In quel periodo Mario Raciti frequenta i poeti e critici d’arte Renzo Modesti, Basilio Reale e Cesare Vivaldi[25]. Dal 1968 collabora con la Galleria Morone 6 di Enzo Spadon che organizza 8 personali dell’artista in tutta Italia.[26] In questi anni molto prolifici e di grande intensità collabora a Milano con importanti galleristi. Ricordiamo il Salone poi Centro d’Arte poi Spazio Annunciata, la Galleria Bergamini, la Galleria Solferino, la Galleria San Fedele, la Galleria San Carlo, la Galleria Falchi, l’Ars Gallery, la Galleria Manzoni, lo Spazio Elm a Roma la Galleria Contini, Editalia poi Edieuropa, lo Studio Reggiani e la Galleria Giulia, Il Bulino a Torino La Bussola, la galleria Weber e la Galleria Peola, a Genova la Galleria Rotta, la Galleria Rafanelli e la Galleria La Polena, a Favaro Veneto Le Gallerie Orler.[27] Nel 2008 diventa membro dell’Accademia Nazionale di San Luca in Roma (attuale presidente Carlo Lorenzetti), che comprende tra i soci i nomi più importanti dell’arte contemporanea italiana.[28] Socio Artista della Società per le Belle Arti e Esposizione Permanente di Milano[29]. Espone in tutta Italia e all’estero in sedi istituzionali e private. In questo elenco non si nominano le gallerie all’estero (Francoforte, Graz, Huston, Parigi, Auvernier, Monaco di Baviera, Anversa…) e in altre città italiane[30].

Le sue opere sono conservate nelle collezioni permanenti del MART Museo di Rovereto (Donazione Damiano e depositi del Museo)[31], al Museo della Permanente di Milano - Civiche Raccolte d’Arte di Milano[32], Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce di Genova,[33] Galleria d’Arte Moderna di Modena, CSAC di Parma, al Museo di Conegliano, al Museo Civico di Maccagno, al Museo Civico di Vicenza (Donazione Ghiotto)[34], al Museo del Novecento di Milano (Donazione Jucker)[35], alla Fondazione Banca Intesa Sanpaolo - Gallerie d’Italia di Milano[36], al MAGA di Gallarate[37], alla Galleria d’Arte Moderna di Arezzo[38], al MAMBO Museo di Arte Contemporanea di Bologna[39]. Ha esposto in circa 120 personali in sedi istituzionali e accademiche e private.

(Fonte Wikipedia)

Presenze-Assenze 1975

Presenze-Assenze 1975

Codice Presenze-Assenze 1975 Arch.255
Tecnica Tecnica mista su tela
Dimensioni Dimensioni 70x100cm
Anno Anno 1975
Numerazione Arch.255 pagina 141 Catalogo Silvana Galleria Morone
Note

 Pubblicazioni:

-Pagina 141 Arch.255 Catalogo Silvana Editoriale 2010 a cura di Enzo Spadon Galleria Morone

Provenienze:

-Galleria Morone Milano

-Collezione privata Genova

-Collezione privata Treviso.

Presenze-Assenze 1981

Presenze-Assenze 1981

Codice Presenze-Assenze 1981
Tecnica Tecnica mista su carta intelata dall'Artista
Dimensioni Dimensioni 75x50 cm
Anno Anno 1981
Numerazione Arch.180 pag.197 Catalogo Silvana Galleria Morone
Note

Pubblicazioni:

Arch.180 pagina 197 Catalogo Silvana a cura di Enzo Spadon Galleria Morone.

Provenienze:

-Galleria Morone Milano

-Collezione privata Milano

-Collezione privata Treviso

Mistero

Mistero

Codice Mistero
Tecnica Tecnica mista su tela
Dimensioni Dimensioni 50x70vm
Anno Anno 2010
Numerazione Opera unica
Note Autentica dell'artista su fotografia con numero archivio Mario Raciti.
 
Oltrearte Galleria Contemporanea
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