Nasce a Vimercate (Milano), 1935.
Fondatore insieme a Castellani e Manzoni della rivista “Azimuth”, Bonalumi è stato uno degli animatori della scena culturale e artistica milanese del secondo dopoguerra.
Sin dalla fine degli anni Cinquanta, partecipa come autorevole protagonista all’esperienza della Pittura Oggettuale : superfici di tele dipinte che assumono rilievo plastico, come sculture, per via di strutture poste dietro la tela che danno luogo a protuberanze, sporgenze, rientranze. Esperienza diffusa in quegli anni nell’Arte Minimal americana, da cui il termine di “Shaped Canvas”, ovvero tela che si anima, si sporge in fuori, così da costituire effettivi e concreti episodi plastici..
Studia all’Istituto tecnico industriale e, mentre impara disegno tecnico, inizia a muoversi tra i primi esperimenti artistici, come le magliette incollate sulla tela e su cui passa delle pennellate di colore, eco, forse nemmeno molto lontana, di quella che sarà la “pittura nella terza dimensione”. A soli tredici anni espone con una sala personale fuori concorso al Premio Nazionale Città di Vimercate.
Nel 1958 si forma il gruppo Bonalumi-Castellani-Manzoni con una mostra alla Galleria Pater di Milano alla quale seguiranno altre mostre a Roma, Milano, Losanna.
Negli anni ’60 l’artista comincia ad interessarsi al progetto estetico teso a superare la bidimensionalità del quadro, progetto che fa capo ad una concezione forte dell’Arte, intesa come esperienza tattile fra pittura e scultura. A questa sintesi fra rigore razionale e potente impatto sensoriale l'artista e' rimasto sempre fedele, accentuandone progressivamente gli aspetti tridimensionali, in ossequio alla sua poetica dell'Arte come tensione continua fra pensiero e realtà fisica. Sono questi gli anni delle prime “estroflessioni”, che successivamente arriveranno ad articolarsi per piani sfalsati. La superficie della tela viene modellata grazie a un sistema di supporti lignei sottostanti; un gioco fra sensibilità ed astrazione, organico e geometrico, arricchito dalle stesure uniformi e monocrome del colore.
Gli anni ’60 e ’70 testimoniano una continua ricerca dell’artista. Assistiamo nei primi anni della sua sperimentazione ad una “estroflessione” che si definisce per linee rette ( parallele, in ripetizione per un determinato numero di volte, in scansione ritmica), per poi “rientrare” negli anni successivi su uno sviluppo prevalente dove la curva torna ad essere l’elemento base. Nascono così alcuni lavori caratteristici dell’artista di estroflessioni curve, soprannominate “Pance” . La ricerca continua con lavori in cui lo spazio artistico creato non è riferito solo verso l’esterno mediante una “esplosione” della tela ma anche verso il suo interno creando una sorta di “implosione” verso se stessa. Si può parlare ora di “introflessioni”, facendo sorgere il pensiero di una spazialità dietro l’opera. Novità tecnica e linguistica di assoluta rilevanza, in cui vengono a compensarsi tematiche apparentemente antitetiche nella composizione di un racconto unitario.
Opere di Agostino Bonalumi sono presenti in prestigiose collezioni pubbliche e private in tutto il mondo. Ha esposto alla Biennale di Venezia e di San Paolo del Brasile (1966), alla Biennale di Parigi (1968). Nel 1970 è presente con una sala personale alla Biennale di Venezia. Nel 1974 una sua retrospettiva a cura di Giulio Carlo Argan è ospitata al Palazzo dei Musei di Modena. Nel 1981 partecipa con Dorazio, Rotella e Santomaso alla mostra “Italian Art four contemporary directions” al Museum of Art di Fort Lauderdale in Florida. Nel 1986 partecipa alla XI Quadriennale di Roma ed alla XLII Biennale di Venezia. Nel 2001 gli viene conferito il Premio Presidente della Repubblica ed è allestita una sua personale all'Accademia Nazionale di San Luca a Roma. Dello stesso anno è la presentazione, nell'ambito del progetto “Temi e variazioni” per il Guggenheim Museum di Venezia, di alcune opere storiche e dell'imponente “Ambiente Bianco”.
Codice | BONALUMI I007 |
Tecnica | Incisione a secco su carta serigrafata Magnani gr 300 montata a collage su carta Fabriano gr 300 |
Dimensioni | Dimensioni foglio 57x76 cm |
Anno | Anno 2000 |
Numerazione | Tiratura limitata a 150 esemplari firmati dall'artista |
Note |
Timbro a secco dello stampatore . Certificato di autenticità Oltrearte |
Codice | BONALUMI L001.1 |
Tecnica | Litografia su carta Fabriano |
Dimensioni | Dimensioni foglio 70x80 cm |
Anno | Anno 1970 |
Numerazione | Tiratura limitata a 90 Esemplari + P.A. firmati dall'artista |
Note |
Struttura modulare bianca - Studi preparatori. Pubblicata nell'importante catalogo a cura di Gillo Dorfles - Edizioni del Naviglio Milano. Progetti per installazioni e opere esposte alla Biennale di Venezia. certificato di autenticità. |
Codice | BONALUMI L002 | |
Tecnica | Litografia su carta Fabriano | |
Dimensioni | Dimensioni foglio 70x80 cm | |
Anno | Anno 1970 | |
Numerazione | Tiratura limitata a 90 esemplari + P.A. firmati dall'artista | |
Note |
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Codice | BONALUMI L004 | |
Tecnica | Litografia su carta Fabriano | |
Dimensioni | Dimensioni foglio 70x80 cm | |
Anno | Anno 1970 | |
Numerazione | Tiratura limitata a 90 esemplari + P.A. firmati dall'artista | |
Note |
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Codice | BONALUMI L005 | |
Tecnica | Litografia su carta Fabriano | |
Dimensioni | Dimensioni foglio 70x80 cm | |
Anno | Anno 1970 | |
Numerazione | Tiratura limitata a 90 esemplari + P.A. firmati dall'artista | |
Note |
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Codice | BONALUMI L007 |
Tecnica | Incisione a secco su carta serigrafata Magnani gr 300 montata a collage su carta Fabriano gr 300 |
Dimensioni | Dimensioni 57x75 cm |
Anno | Anno 1999 |
Numerazione | Tiratura limitatissima a 150 esemplari numerati e firmati dall'artista |
Note | Timbro a secco dello stampatore. Opera completa di cornice. Opera pubblicata su catalogo edito dalla Galleria Fumagalli Bergamo. Certificato di autenticità. |
Codice | BONALUMI E010 |
Tecnica | Estroflessione a secco su cartoncino rigido. |
Dimensioni | Dimensioni 50x50 cm |
Anno | Anno 2000 |
Numerazione | Tiratura limitatissima a 50 esemplari numerati e firmati di pugno dall'Artista. |
Note | Timbro a secco dello stampatore. Certificato di autenticità. |